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Ving Tsun

Le Arti Marziali Cinesi sono la via delle Virtù.©

Un percorso incompleto nello ZhōngGuó WǔShù 中國武術 sarà un percorso monco, nella via si dovranno studiare, apprendere ed applicare la tradizione, la filosofia, le ritualità pregnata nella cultura marziale risalente a 5000 anni fa, virtù senza le quali il risultato ne verrà solo una persona violenta e pericolosa.

La Cina, paese di millenaria cultura e tradizione, ove è ancor oggi possibile rivivere ed assaporare tempi passati se muniti di giusto carattere.

Affascinante ed ammaliante racchiude e custodisce al suo interno filosofie, ritualità, protocolli, virtù, etica e moralità, trasparente ed impercettibile involucro di cultura e tradizione.

Le discipline marziali attraverso le varie sfumature che esse rappresentano, hanno sempre dipinto un dettaglio essenziale della Cina. La storia del Kung Fu si sbiadisce in lontananza nel tramonto degli eventi storici, il periodo di riferimento si colloca approssimativamente nel 500 DC data nella quale un uomo conosciuto come bodidharma (monaco Buddista errante), in viaggio dall’India verso la Cina decise di interrompere nel “paese di mezzo” (nome che gli verrà attribuito solo centinaia di anni dopo) il suo cammino e si sedette all’interno di una grotta, ove si dice rimase per anni in meditazione. A seguire, negli anni il Bodhidharma (figura da non confondere con il Buddha, nato 530 AC), avrà un unico discepolo di nome Huike, il quale per dimostrare totale volontà di perseguire la via del Maestro, dopo essere rimasto per giorni al gelo al di fuori della grotta ove il Bodidharma viveva, senza riuscire tuttavia nell’essere accettato come allievo, si narra decida di amputarsi un braccio. Dopo tale gesto, che diede conferma della determinazione e serietà, il Maestro lo accolse come suo discepolo e unico successore. La narrazione continua descrivendo come culla delle Arti Marziali il Tempio di Shaolin, al quale viene attribuita la sua fondazione ad una persona eccelsa, perseverando e lottando ottenendo un posto d’onore nella foresta delle pagode di pietra degli antenati: HUIKE. Il tempio di Shaolin letteralmente piccola foresta, risiede nei primi passi del monte SongShan nella provincia dello Henan, una delle cinque montagne sacre del Taoismo. Shaolin deve la sua popolarità per essere stato un fondamentale punto di contatto tra il Buddismo e le Arti Marziali, la pratica meditativa comportava alcune problematiche fisiche dovute alle posizioni statiche mantenute anche per giorni, vennero perciò studiate e inserite nelle quotidianità di vita monastica delle attività aventi come radice le movenze caratteristiche dei differenti animali. Il tempio di Shaolin fu più volte distrutto nell’arco del tempo, per volontà di imperatori o da parte di sciacalli nomadi, in tali circostanze alcuni monaci morirono e effetti devastanti riguardarono la distruzione di testi fondamentali del Monastero. Il Tempio più volte distrutto venne ricostruito, ma il danno inestimabile è rappresentato dalla irrecuperabile eliminazione di molte fonti scritte ed umane di notevole importanza per il bagaglio culturale/marziale. I Monaci Maestri soppravissuti che riuscirono a scappare dal Tempio distrutto, insegnarono le loro arti considerate dall’Impero un nemico,segretamente a pochi discepoli meritevoli di fiducia.
Questa limitata diffusione rischiò di far scomparire l’esistenza stessa del Kung Fu, ragion per cui oggi si evidenzia la totale scomparsa di alcuni stili. Destino volle che questi monaci trovarono rifugio nel Monastero del Fukien (sud della Cina) e lì continuarono il loro insegnamento in fratellanza con altri Monaci Maestri. Nel 1768 il tempio del Sud subì stessa sorte del tempio del Nord, poiché considerato un covo di ribelli il cui obbiettivo era quello di distruggere i Qing, venne perciò rovinosamente dato alle fiamme da parte dell’esercito dei Manciù con l’aiuto di Feng Tao Te, monaco traditore. Secondo la leggenda riuscirono a sopravvivere a tale catastrofe 5 Monaci, fuggiti nascondendosi nella foresta poi ricordati e conosciuti come i 5 venerabili.
Possiamo perciò distinguere due stili marziali: lo Shaolin del nord (Tempio di Henan) e lo Shaolin del sud (Tempio di Fukien) riconducibili alle zone opposte del grande Impero cinese, all’interno di questa immensa famiglia troviamo lo stile del Ving Tsun Kung Fu, riconducibile secondo fonti storiche alla monaca guerriera Ng Mui 五枚 (Wu Mei in Mandarino) 5 petali. Ving Tsun, trascrizione originaria dei caratteri tradizionali 詠春, significano Eterna Primavera, rappresentando lo stato mentale che ogni praticante dovrebbe ottenere con la pratica di questa disciplina, risultato raggiungibile esclusivamente dedicandosi con passione e sacrificio ad un percorso di crescita completo, fermamente convinti che un'arte marziale mancante di filosofia, ritualità, tradizione e spiritualità è null'altro che violenza.

Nella trasmissione del Ving Tsun vengono studiate ed applicate sinergicamente le tre dottrine fondamentali che tutt’oggi vivono Cina, troviamo quindi il Buddismo, la relazione con questa filosofia di vita è applicata nella totale devozione in ogni singolo passo del percorso intrapreso con esiti inevitabili, la parola verità viene esclusa e sostituita dalla percezione nel gesto, una sorta di preghiera nel movimento, attraversando difficoltà psico-fisiche l’allievo acquisisce consapevolezza di se stesso e della relazione con il mondo. Il Taoismo, rappresenta il perpetuo movimento e fusione tra Yin Yang, le due forze supreme viste come interdipendenti e complementari, che nello specifico caso del Ving Tsun si fondono tra di loro attraverso quella linea che l’attraversa, quel pilastro invisibile formato dal movimento inarrestabile del due, fondamento della creazione stessa così portando il praticante ad una forma di ciclicità continua, abbracciando l’ombra della tecnica non la sua visione, diventando il gesto non meramente eseguendolo. Il Confucianesimo, fondamento essenziale per una sana convivenza di una armoniosa società, viene piantato e diffuso attraverso le pratiche dei rituali riscontrabili dalle modalità di relazionarsi tra le persone, con cortesia ed educazione, forme di saluto e gestualità ben definite e sopravvissute 2500 anni.

La forma educativa si volge allo studio ed applicazione di moralità e principi di etica, attraverso i quali si potrà accrescere in forma virtuosa ed essere così di utilità sociale, un esempio nobile da seguire, specificatamente le 10 moralità da seguire per una crescita virtuosa sono: il coraggio, la determinazione, la pazienza, la giustizia, la lealtà, l’umiltà, la disciplina, la perseveranza, il rispetto e la fiducia. Tale dottrina nello specifico erige una struttura gerarchica inamovibile attraverso la quale prende corpo una solida e sana convivenza, l’identificazione ed il riconoscimento dei ruoli così delineati sono analogamente riconducibili ad una struttura famigliare, quindi si sentirà usare termini come Sigung (nonno) oppure Sifu (padre), Todai (figlio) o Sije (sorella maggiore), tali identificazioni rappresentano ora come in tempi remoti una forma di rispetto dei ruoli e importanza senza le quali una società vivrà incessantemente in un turbinio di disordine e confusione. Il Ving Tsun rappresenta l’essenza delle arti marziali cinesi, Ng Mui aveva rotto quel muro di riservatezza di escludere dalla pratica e conoscenza le donne, un periodo storico maschilista e dogmatico, portando un’arte segreta ad una diffusione senza discriminazioni, infatti si narra che il nome Ving Tsun tragga origine dal nome della sua prima discepola alla quale avesse trasmesso la sua conoscenza, probabilmente senza di essa lo stile sarebbe rimasto ignoto. Molte le storie e racconti arrivano intorpidite e frammentate, ciò che è certo è che fu di vitale importanza per la successione di uno stile oggi considerato l’essenza del Wu Shu Kung Fu, il suo nome era Yim Ving Tsun嚴詠春.

Dal 1700 circa, YVT dedico la sua vita allo studio ed all’insegnamento di questa originale ed affascinante disciplina marziale, a lei succedettero altri esperti praticanti e Maestri, arrivando nei primi del 1900 con l’apertura da parte della Cina al mondo occidentale, periodo ove si intravedevano i primi insegnanti di Wu Shu non dai tratti orientali. Nello specifico nel 1992 viene fondata e costituita formalmente la Ving Tsun Academy, scuotendo fin da subito quel mondo statico e ormai standardizzato da discipline sportive comuni e ripetitive, avendo come scopo fondamentale il creare un ponte tra Oriente e Occidente Ving Tsun Academy prese vita. L’anima che vive all’interno rappresenta le filosofie millenarie di una Nazione ricca di cultura e tradizioni dalla nascita lontana ma nel cuore vicina. L’Accademia fondata da GM° Paul Tang e M° Miriam Ponce con l’idea e l’ambizione di tramandare e mantenere l’originalità e la purezza attraverso la disciplina del Ving Tsun Kung Fu. Ving Tsun Academy divulga la propria conoscenza attraverso insegnanti riconosciuti in varie nazioni Europee. La convinta fermezza nei valori condivisi all’interno, ha portato la stessa ad instaurare delle collaborazioni con enti pubblici, istituzioni governative, istituti scolastici pubblici e privati, rendendosi utile nella condivisione di valori e disciplina per contribuire ad un miglioramento sociale e più sano. Orgogliosi oggi di aver stabilito centinaia di collaborazioni con Regioni e Comuni Italiani, l’Accademia si è resa e si rende tutt’ora disponibile per progettare lezioni e corsi teorico-pratici indirizzati alla comunità, per apprendere le basi dinamiche attuative del confronto, in forma totalmente gratuita.
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